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Adozione una possibilità, una scelta!

"Ogni notte mi addormento immaginando di ripercorrere la strada di casa e di rivedere mia madre... per sussurrarle all'orecchio ' sono qui' "

"Io e tuo padre pensavamo che il mondo fosse giá troppo pieno di persone e fare un figlio nostro non lo avrebbe migliorato. Mentre invece adottando voi avremmo fatto una cosa bellissima, avremmo dato una famiglia a chi non ne ha. Sono venuta a prendervi perché era nel mio destino che io vi crescessi!!" (dal film "Lion, la strada verso casa")

Ogni anno in Italia viene dichiarato lo stato di adottabilità per poco più di 1.000 minori. A fronte di questo limitato numero, si hanno in media 10.000 domande di adozione nazionale. E' inevitabile perciò che le coppie italiane si orientino verso l'adozione internazionale.

L'adozione, proprio perchè priva dell'esperienza della gestazione e del parto, richiede un lavoro mentale complesso per stemperare il conflitto tra biologico e mentale. Gli operatori sono impegnati a comprendere, in senso predittivo, la capacità della coppia ad instaurare un rapporto con un bambino sconosciuto e nato da altri. Ovviamente è un compito molto complesso favorito però dalla ricerca di alcune caratteristiche personologiche e relazionali nei genitori adottivi.

Fondamentale è anche comprendere la situazione del bambino che va incontro ad esperienze di perdita sia affettiva che dei punti di riferimento per le sue condotte personali, e potrebbe instaurare, come mostrato dalle ultime ricerche, modalità di attaccamento disfunzionali di tipo evitante, che rendono più difficili i rapporti con la famiglia.

La situazione psicologica dei bambini precocemente deprivati (che non hanno vissuto mai con i genitori naturali) è aggravata dall'istituzionalizzazione che costituisce un ulteriore esperienza di deprivazione. Gli effetti negativi dell'abbandono sullo sviluppo psicologico sono ancora più evidenti nei bambini stranieri, che devono sforzarsi di acquisire abitudini e modalità di comunicazione proprie del contesto sociale in cui sono immessi.

Adozione

L'incontro

La problematica relativa all' incontro con il bambino portatore di un vissuto di abbandono, può trovare una positiva soluzione se il senso di inferiorità determinato dalla sterilità della coppia è alleviato da una buona visione del Sè, dalla tolleranza alla frustrazione, e dalla capacità di elaborare il lutto dei sogni delusi. Ciò che gli aspiranti genitori adottivi devono compiere, è quel processo di elaborazione che porta dal bisogno al desiderio del bambino, al rispetto dell'individualità e all'apertura all'altro.

Paure

I genitori adottivi generalmente sono animati da diversi timori, primo fra tutti quello della riuscita dell'adozione stessa, intesa come legame affettivo reciproco. Vi è anche la paura che, con il passare degli anni e conoscendo la situazione, il bambino possa desiderare di riprendere i contatti con i genitori biologici. Gli adottanti sono a conoscenza della curiosità genealogica comune agli adolescenti adottati, vivendo queste fantasie come un fallimento personale della loro capacità genitoriale. Spesso si pongono in competizione con i genitori naturali.

La costruzione del rapporto adottivo implica, invece, la capacità di avvicinarsi e tollerare il ricordo di non aver procreato quel figlio e di accettare il suo dolore per aver perso i genitori naturali.

Un altro timore riguarda la riuscita sociale dell'adottato. Ci si preoccupa degli eventuali fattori ereditari e dell'apprendimento di tratti caratteriali socialmente poco accettati, che possono impedire la riuscita prospettata.

Il bambino adottato ha la necessità, da una parte di sentirsi amato e protetto, dall'altra di sperimentare gradatamente, attraverso il graduale distacco dalla 'base sicura'.

Riferimenti bibliografici

[(Rolando e de Michelis 1992; Camiolo 2000; D'Andrea e Gleijeses 2000),(Fabrizi e Jacovellis 1998; Fava Vizziello ae al. 1999),(Farri Monaco e Peila Castellani 1994; Massari Marzuoli 1995)]

 

Aspetti Burocratici

REQUISITI:

- La coppia deve essere sposata da almeno 3 anni

- Vi deve essere una differenza di età con l'adottato non inferiore a 18 anni e non superiore a 45 anni.

- Vi deve essere un'idoneità a educare, istruire e mantenere il minore sotto il profilo morale e materiale

adozione, Burocrazia

ITER:

- Presentazione di apposita domanda ("dichiarazione di disponibilità all'adozione"), da parte dei soggetti in possesso dei requisiti richiesti dalla legge, al Tribunale per i minorenni competente per territorio.La domanda avrà una durata di 3 anni e potrà essere ripresentata alla scadenza.

- Il Tribunale avvierà delle indagini, miranti a verificare l'esistenza dei presupposti di idoneità della coppia all'adozione, che di norma sono assegnate ai servizi sociali territoriali, ad operatori del consultorio o ai Carabinieri della zona di residenza dei coniugi.

- In caso di riscontri positivi, certificati tramite apposita relazione e a seguito di appositi colloqui davanti al giudice, il Tribunale si pronuncerà a favore dell'idoneità all'adozione. Durante il primo anno, il bambino sarà affidato ai coniugi (c.d. "affidamento preadottivo") che dovranno attenersi alle prescrizioni del Tribunale, il quale sarà tenuto a monitorare l'iniziale inserimento del minore nella nuova famiglia. Se dovessero riscontrarsi gravi difficoltà o incompatibilità di convivenza tra i coniugi e il minore, allora l'affidamento potrà essere revocato. In caso contrario, a seguito del primo anno di affidamento (eventualmente prorogabile per un altro anno), la procedura giungerà a termine e il Tribunale emetterà una definitiva dichiarazione di adozione.


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