COSA C'E' DIETRO AL CALO DEL DESIDERIO SESSUALE OLTRE LO STRESS E LE MALATTIE FISICHE SOTTO
- Giulia De Santis
- 31 ott 2017
- Tempo di lettura: 4 min

Molti studi recenti riportano un'elevata incidenza di calo del desiderio sessuale in giovani adulti sotto i 40 anni.
In particolare alcune indagini mostrano risultati interessanti: uno studio italiano riferisce che gli uomini di età compresa tra i 17 e i 40 anni rappresentavano più di un quarto di pazienti sessualmente attivi che chiedevano assistenza medica in riferimento ad un problema di disfunzione erettile (ED); un altro studio effettuato su un campione svizzero e brasiliano definisce che circa un terzo degli uomini di età compresa tra i 18 e i 40 anni ha riportato un calo del desiderio sessuale con conseguente disfunzione erettile. (I.Landriepet)
In letteratura sono molti i riferimenti alla relazione tra l'uso di pornografia e il calo del desiderio sessuale.
I ricercatori dell'istituto Kinsey furono tra i primi a definire il collegamento tra una riduzione della libido e l'utilizzo di pornografia. Gli studiosi scoprirono che i soggetti che frequentemente si collegavano a siti con contenuti pornografici avevano un abbassamento della sensibilità di eccitazione e una maggiore necessità di materiale più estremo, specializzato o “strano” per potersi eccitare.
Interessante è anche una statistica secondo cui quasi 6 su 10 dei 3962 visitatori di un famoso forum americano sulla disfunzione erettile, che menzionarono lo loro età, fossero più giovani di 25 anni ed inoltre la parola più utilizzata in associazione al calo della libido era “porno”.
Uno studio del 2015 sugli studenti degli ultimi anni di una scuola superiore ha rilevato che la frequenza di utilizzo della pornografia su internet è correlata con il basso desiderio sessuale. Si evinse che di quelli che visitavano più frequentemente siti porno, il 16% riferì un basso desiderio sessuale, rispetto allo 0 % di coloro che non frequentavano siti pornografici.
Tuttavia un recente studio di Landriepet e Stulhofer non riporta risultati entusiasmanti circa il legame tra consumo del porno e calo della libido.
Fondamentalmente si devono analizzare i meccanismi motivazionali cerebrali che guidano l'atto sessuale. L'utilizzo del porno per aumentare l'eccitazione può essere dannoso secondo molti studi, ma perchè ? Il materiale pornografico creerebbe delle aspettative fantasiose che puntualmente rischiano di non venire soddisfatte nella realtà.
Janssen e i suoi collaboratori definirono che l'utente moderno del porno online può mantenere elevati livelli di eccitazione sessuale e concomitanti elevati livelli di dopamina per periodi di tempo prolungati grazie alla diversità di materiale online. Alti livelli di dopamina condizionano il comportamento sessuale in modi inaspettati sia nell'uomo che negli animali (Triana-Del Rio R. et al 2011-2015).
Seok e collaboratori in uno studio del 2015 hanno evidenziato che con l'esposizione ripetuta alla pornografia Internet, vi può essere un aumento del bisogno di novità e varietà, elementi difficili da sostenere durante il sesso con il partner. In linea con l'ipotesi che l'uso di pornografia su internet possa condizionare le aspettative sessuali, Seok e Sohn hanno scoperto che rispetto ai controlli, gli assidui frequentatori del porno online avevano una maggiore attivazione della corteccia prefrontale dorsolaterale ai segnali sessuali, ma allo stesso tempo un'attivazione minore di questa struttura per i segnali non sessuali.
Ricerche su animali mostrano che la stimolazione con l'amfetamina compromette l'accoppiamento dei roditori attraverso l'attivazione dei recettori mesolimbici della dopamina (Liu Y. Et al 2010), perciò potrebbe essere possibile che la pornografia possa provocare un effetto simile in alcuni individui.

Uno studio fMRI del 2014 sugli utenti della pornografia Internet non compulsiva di Kühn e Gallinat ha mostrato una riduzione del nucleo caudato sinistro rispetto ai soggetti che avevano fatto un uso minore di porno online. Il caudato sembra essere coinvolto in comportamenti di attaccamento ed è fortemente implicato in stati motivazionali associati all'amore romantico (Song H. et al 2015). Perciò, spesso un calo del desiderio sessuale va ricercato non solo in fattori fisici o stressanti ma anche in una sessualità meno consapevole e/o legata ad abitudini che possono, a volte, essere determinanti di conseguenze negative.
Bibliografia:
Braian Y. Park, Gary Wilson, Jonathan Berger, Matthew Christman, Bryn Reina, Frank Bishop, Warren P. Klam, and Andrew P. Doan: Is Internet Pornography Causing Sexual Dysfanctions? A Review with Clinical Reports. Basel 2016. Accademic Editor.
A. Mialon, A. Berchtold, P. A. Michaud, G. Gmel and J. C. Suris: Sexual Dysfanctions Among Young Men: Prevalence and Associated Factors. 2012. volume 188, issue 5, pages 1869-1870.
Janssen E., Bancroft J. The Dual-Control Model: The role of sexual inhibition & excitation in sexual arousal and behavior. In: Janssen E., editor.The Psychophysiology of Sex.Indiana University Press; Bloomington, IN, USA: 2007. pp. 197–222.
Triana-Del Rio R., Montero-Domínguez F., Cibrian-Llanderal T., Tecamachaltzi-Silvaran M.B., Garcia L.I., Manzo J., Hernandez M.E., Coria-Avila G.A. Same-sex cohabitation under the effects of quinpirole induces a conditioned socio-sexual partner preference in males, but not in female rats.Pharmacol. Biochem. Behav.2011;99:604–613.
Triana-Del Rio R., Tecamachaltzi-Silvarán M.B., Díaz-Estrada V.X., Herrera-Covarrubias D., Corona-Morales A.A., Pfaus J.G., Coria-Avila G.A. Conditioned same-sex partner preference in male rats is facilitated by oxytocin and dopamine: Effect on sexually dimorphic brain nuclei.Behav. Brain Res.2015;283:69–77.
Seok J.-W., Sohn J.-H. Neural Substrates of Sexual Desire in Individuals with Problematic Hypersexual Behavior.Front. Behav. Neurosci.2015;9:321.
Liu Y., Aragona B.J., Young K.A., Dietz D.M., Kabbaj M., Mazei-Robison M., Nestler E.J., Wang Z. Nucleus accumbens dopamine mediates amphetamine-induced impairment of social bonding in a monogamous rodent species.Proc. Natl. Acad. Sci. USA.2010;107:1217–1222.
Kühn S., Gallinat J. Brain structure and functional connectivity associated with pornography consumption: The brain on porn.JAMA Psychiatry.2014;71:827–834.
Song H., Zou Z., Kou J., Liu Y., Yang L., Zilverstand A., d’Oleire Uquillas F., Zhang X. Love-related changes in the brain: A resting-state functional magnetic resonance imaging study.Front. Hum. Neurosci.2015;9:71.
Villablanca J.R. Why do we have a caudate nucleus?Acta Neurobiol. Exp.2010;70:95–105.
Comments